Uomo politico tedesco. Militante
socialista sin dalla prima giovinezza, nel 1903 fu eletto deputato al Reichstag.
Abile oratore, dotato di una personalità vivace, concepì la
democrazia come un istituto parlamentare basato sul suffragio universale.
Ardente ammiratore della cultura tedesca, durante la prima guerra mondiale
sostenne lo sforzo bellico della Germania, divenendo uno dei più duri e
intransigenti avversari della sinistra internazionalista. Dopo la proclamazione
della Repubblica di Monaco di Kurt Eisner, indusse Guglielmo II ad abdicare e
proclamò di sua iniziativa la Repubblica. Capo dei socialisti
maggioritari, dopo la proclamazione della Repubblica di Weimar, formò un
Governo di coalizione, comprendente, oltre ai social-democratici, il Partito
cattolico di centro e quello liberal-democratico. Nel 1919, si dimise, per non
dover sottostare all'umiliante firma del Trattato di Versailles. Poco dopo, si
ritirò nella nativa Kassel di cui divenne borgomastro (1920-25). Nel 1933
fu costretto dall'avvento di Hitler a rifugiarsi all'estero, stabilendosi in
Danimarca (Kassel 1865 - Copenaghen 1939).